Gloria!
Ingresso 3,50€.
Ambientato in un istituto femminile nella Venezia di fine ‘700, Gloria! racconta la storia di Teresa, una giovane dal talento visionario, che, insieme a un gruppetto di straordinarie musiciste, scavalca i secoli e sfida i polverosi catafalchi dell’Ancien Régime inventando una musica ribelle, leggera e moderna. Pop!
All’alba dell’anno 1800, poco lontano da Venezia, si staglia l’istituto Sant’Ignazio, una via di mezzo tra un orfanotrofio, un conservatorio e un convento. Qui, ormai da anni, vive Teresa, una giovane donna con un dono speciale: un talento visionario che le consente di ascoltare il mondo che la circonda e trasformarlo, animandolo di una musica nuova, contemporanea, fuori dal suo tempo. Un incanto… che si spezza quando la realtà fa incursione e la riporta ai suoi doveri. Sì, perché al convento per tutti è la Muta, una sguattera che vive silenziosa e solitaria.
Ma le cose per lei stanno per cambiare… mentre il convento è in subbuglio per l’imminente concerto che il Maestro di Cappella, l’arido e dispotico Perlina, deve dirigere in onore di Papa Pio VII presto in visita, Teresa fa una scoperta eccezionale: un pianoforte, nuovo di zecca e mai usato, nascosto nel deposito del convento. Può finalmente tradurre nella realtà la musica che ha in testa! Una sperimentazione esaltante e solitaria… finché una notte, guidate dalla strana melodia di Teresa, un gruppetto di musiciste che vivono nel convento fa capolino nel deposito: sono Lucia, primo violino del Sant’Ignazio, e le sue amiche, Prudenza, Bettina e Marietta. Presto, conquistate dal magnetismo di Teresa, che crea canzoni come una compositrice pop del nostro secolo, le ragazze formano un affiatato gruppetto di musiciste ribelli, dando vita a una nuova musica che il Papa (e il mondo) certamente non si aspettavano…
Gloria! parla dell’immaginazione, della fantasia e del talento di tutte le compositrici che, come fiori lasciati seccare, sono rimaste nascoste tra le pagine della Storia.
Note di regia
Il mio obiettivo era quello di calare una storia di fantasia in un contesto storico preciso e pieno di dettagli. Da Johan Stein costruttore di pianoforti, all’elezione di Papa Pio VII a Venezia, dal declino della Serenissima alle composizioni di Lucia che corrispondono a quelle dell’unica compositrice orfana arrivata ai giorni nostri: Maddalena Laura Lombardini Sirmen.
Tenevo tantissimo, in generale, alla verosimiglianza di questa storia, che è vero, è piena di guizzi fantastici, salti nel tempo musicali, ma ha anche l’ambizione di raccontare la reale condizione di queste musiciste nella loro epoca.
Con costumi, scenografia e fotografia abbiamo lavorato in questa direzione: apparentemente è un film propriamente d’epoca con molta cura nei colori, nelle references pittoriche e nei dettagli di scenografia. Il punto di partenza è quindi filologico e solo da lì poteva partire poi l’aspetto più “fantastico” che è invece delegato al mondo interiore delle protagoniste e alle loro creazioni musicali.
C’è stato un lungo lavoro di preparazione delle attrici sia per creare un gruppo affiatato di sorelle, sia per entrare nei panni di eccellenti musiciste. Hanno infatti studiato per mesi con un coach di violino e violoncello per cercare di amalgamarsi con il resto dell’orchestra che è invece composto da vere musiciste e coriste di musica barocca.
Un’altra cosa per me centrale è stato il montaggio su musica e la ricerca ritmica: molte sequenze sono state coreografate nello spazio come delle scene teatrali e provate e riprovate in location. Solo all’operatore di macchina era data la libertà, essendo un film girato perlopiù con macchina a mano, di sperimentare e muoversi all’interno di scene i cui movimenti e ritmi erano stati già prestabiliti.