venerdì 11 Aprile 2025 ore 21:00

I diari
di mio padre

di Ado Hasanović
Bosnia Erzegovina - 2024
Sarà presente in sala il regista Ado Hasanović

Nell’agosto del 1993, Bekir Hasanović baratta una moneta d’oro per una videocamera con cui inizia a documentare la quotidianità a Srebrenica. Le immagini che cattura durante la guerra, insieme alla sua troupe improvvisata – Ben, John & Boys – compongono un ritratto inaspettato di una comunità smarrita ma capace di mantenere un legame saldo con la realtà, senza perdere una certa dose di umorismo.

Anni dopo, suo figlio Ado ripercorre quelle riprese e le pagine dei diari del padre per ricostruirne la figura e, insieme alla madre Fatima, cercare di comprendere come sia riuscito a sopravvivere alla Marcia della Morte e al genocidio di Srebrenica.

Note di regia

I diari di mio padre è un documentario su mio padre, Bekir Hasanović, operatore e regista amatoriale durante i duri anni della guerra in Bosnia ed Erzegovina. Uno dei pochi uomini sopravvissuti a quella che viene chiama la Marcia della Morte, un percorso di 100 km nei boschi che è stato percorso da quindicimila bosniaci musulmani che cercavano di scappare da quei serbi che li volevano uccidere.

Ho sempre avuto diversi problemi con mio padre. Perfino quando speravo che avrebbe voluto condividere con me la sua esperienza, si è rifiutato di raccontarmi come è sopravvissuto al genocidio di Srebrenica.

Avevo solo sei anni quando è iniziato il conflitto in Bosnia ed Erzegovina. Devo essere onesto: per molto tempo ho cercato di dimenticare la mia infanzia, molto dura e, come mio padre, non volevo risolvermi rispetto al passato.

Tutto è cambiato quando nel 2016 mio padre ha avuto un attacco cardiaco al quale fortunatamente è sopravvissuto, da allora ho deciso di riprenderlo con la mia macchina da presa. In passato era stato lui stesso un operatore e regista. Riprendeva momenti di vita quotidiana della piccola e fragile comunità di cui faceva parte. Aveva coinvolto anche alcuni sui amici: Izet, detto Ben, e Nedzad, detto Boys. Insieme riprendevano questi momenti di vita quotidiana a Srebrenica e realizzavano anche piccoli cortometraggi, drammatici ma, sembrerà strano, anche commedie! Mio padre non ha solo girato dei video e dei corti.

Dal 7 luglio 1992, quando suo fratello Piro è morto, ha tenuto un diario dove ha scritto ogni giorno fino al suo viaggio nella Marcia della Morte. Il mio intento in questo film è quello di combinare il racconto dei diari con il materiale ripreso da mio padre all’epoca e con quello girato da me. Il film si concentra principalmente sull’incapacità di un padre e un figlio di parlare della guerra. Bekir non ha mai voluto raccontare molto di quel periodo della sua vita, diceva sempre: “Prima di fare domande devi leggere i diari e vedere i VHS”.

I diari di mio padre è un meta documentario che indirettamente racconta la mia grande difficoltà nel cercare di parlare di mio padre. Per questo motivo le immagini sono grezze, graffianti: lo spettatore diventa testimone dei due uomini che confessano la loro sofferenza. Il racconto è in prima persona, come un diario: dalla difficoltà nel trovare un canale di comunicazione con mio padre, passando per i suoi tremendi ricordi, per finire con l’apprezzare di essere sopravvissuti.

Ado Hasanović

Allievo di Berlinale Talents Sarajevo nel 2008, ha completato un percorso alla Norwegian Nansen Academy nel 2010, specializzandosi nel dialogo interetnico, e nel 2013 si è laureato come regista alla Sarajevo Film Academy. Successivamente, ha proseguito i suoi studi presso il prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, dove si è specializzato in regia cinematografica, e presso l’Accademia delle Arti di Sarajevo, dove ha conseguito un Master in Drammaturgia.

Dal 2015 Ado ricopre il ruolo di Direttore Artistico del Mediterranean Film Festival Passaggi d’Autore a Sant’Antioco, in Sardegna, ed è Selezionatore di cortometraggi in diversi Festival europei. È anche il creatore di Cortovisioni – Come Realizzare un Cortometraggio, un workshop in cui condivide le sue competenze su ogni fase della produzione di un corto, dall’idea iniziale fino alla post-produzione.

Nel 2024, Ado ha fondato il Silver Frame Film Festival a Srebrenica, che nasce con l’obiettivo di valorizzare la città e i suoi cittadini, segnati dai traumi del genocidio, offrendo una piattaforma di espressione artistica e resilienza attraverso il cinema. 

Nel 2024, Ado ha fondato il Silver Frame Film Festival a Srebrenica, che nasce con l’obiettivo di valorizzare la città e i suoi cittadini, segnati da un passato doloroso. Il festival mira a promuovere la resilienza e la rinascita attraverso il potere del cinema, offrendo una piattaforma per l’espressione artistica e la riflessione collettiva.

I suoi cortometraggi, come “L’Angelo di Srebrenica” (2010), “Breath of Life Srebrenica” (2015) e “Let There Be Colour” (2020), hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, con selezioni nei più importanti festival del mondo. 

Il suo primo documentario, “My Father’s Diaries”, prodotto da Palomar (Italia) e Mediawan (Francia), è stato presentato nel 2024 al festival di documentari Visions du Rée.

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