EO

Trama
Vincitore del Premio della Giuria a Cannes e selezionato per rappresentare la Polonia agli Oscar, è la storia di un asino di nome EO, che liberato da un circo polacco inizia un viaggio attraverso l’Europa fino a giungere in Italia, incontrando e conoscendo le gioie e i dolori dell’umanità più varia. Una versione poetica, tenera, dolceamara e profondamente umanista di un “road movie”, un ritratto delle relazioni sociali e dei cambiamenti culturali in atto nel mondo moderno, che ci aiuta a estendere i confini della nostra empatia. L’ottantacinquenne Jerzy Skolimowski, in una rilettura di un classico di Bresson, ci porta dentro la testa dell’asino, animale intelligente, caparbio e sensibile, costretto allo spettacolo dell’umana insensatezza, e ne visualizza i pensieri, gli amori, i ricordi, i desideri.
Note di produzione
Dopo sette anni di assenza dalla regia, Jerzy Skolimowski torna in grande forma con una favola contemporanea, girata tra la Polonia e l’Italia, il cui eroe è un asino costretto a lasciare il circo in cui viveva felicemente al fianco della dolce giovane Kassandra.
“Diversi decenni fa, dissi in un’intervista (credo fosse per Cahiers du Cinéma) che l’unico film che mi ha commosso fino alle lacrime fu Au Hasard Balthazar (1966) di Bresson. Penso di averlo scoperto poco dopo la sua uscita al cinema. Da allora, non ho più versato una sola lacrima al cinema. Quindi, ciò che devo a Robert Bresson è aver acquisito la forte convinzione che affidare a un animale il ruolo di personaggio protagonista di un film non solo è possibile, ma può anche essere fonte di emozione”.




